1982 – legno verniciato, ferro
Nella piccola stanza al terzo piano della villa, il visitatore è costretto a osservare l’opera dallo stretto corridoio di scorrimento che gli permette il passaggio da un vano all’altro. Il resto della stanza, infatti, è occupato interamente da una gigantesca trappola per topi incastrata fra le pareti. Attraverso l’ordito e la trama dei ferri che compongono la trappola sono ben visibili la luna e il sole prigionieri. Adagiato sul pavimento della trappola, il sole diffonde i suoi raggi al di qua delle sbarre, quasi liquefacendosi dalla noia. La luna, nella forme di una lama di falce, si appoggia al sole nel tentativo di attuare la fuga.
L’azzurro intenso dello storico soffitto della stanza sembra programmato per completare con il giallo vivo della luna e l’arancione del sole l’effetto pop che è sempre stato al centro della poetica di Ruffi.