1986 – terracotta, acqua
L’artista ha scelto di lavorare nella torre di sinistra della fattoria, raggiungibile da una scala che sale per due piani intorno ad un’apertura rettangolare che un tempo fungeva da tramoggia per i cereali. In questo spazio marginale Mainolfi ha scelto la terracotta naturale per realizzare una figura biomorfa che, dallo specchio d’acqua situato in fondo alla torre, si erge oltre cinque metri. La superficie di questa colonna vivente è modellata da impronte che la rendono simile alla pelle di un rettile. Munita di antenne, ha la bocca spalancata, l’aria minacciosa e si rivolge verso l’alto, protesa nel tentativo di uscire. Nelle pareti di fianco, una quantità di piccole forme organiche in terracotta, simili ad animaletti acquatici , segue la “serpe” con lo stesso proposito di fuga.