1983 – carboncino, tele, foglie, carta
Il soffitto della stanza al piano attico della villa era già decorato con scene ispirate alla pittura degli antichi vasi attici; attualmente l’ingenua esecuzione contrasta con la raffinata installazione di Paolini. Intervenendo direttamente sulle due pareti bianche contrapposte, l’artista ha tracciato delle linee col carboncino che delimitano uno spazio all’interno del quale ha disegnato le sagome di due muse coronate d’alloro. Alcune foglie naturali si confondono con altre realizzate dall’artista. Cadendo, esse si sono confusamente adagiate, oltre che sulle pareti, su due quadri retti dalle mani delle figure. Le due tele sono rivolte una verso il muro e l’altra verso lo spettatore.