1987 – vetro
L’isola posta al centro del grande lago nel parco è il luogo prescelto per questo primo intervento permanente all’aperto da parte di Kosuth. Il visitatore sbarca sull’isola e percorre piccoli sentieri che portano alla visione di un tempietto ottocentesco contenente una Venere in marmo di Carrara. Impossibile raggiungerla per la parete di vetro alta due metri che l’artista ha posto in modo da dividere l’isola in due parti. Sulla superficie sono incise le seguenti parole di Nietzsche (sia in inglese che in italiano): «Quelle stesse cose nelle cui stabilità e costanza l’angusta cervice dell’uomo e dell’animale ripone la sua fede, non hanno affatto una propria esistenza, sono il balenio e il barbaglio di spade sguainate, sono lo scintillare della vittoria nella lotta delle qualità antagoniste». L’opera si completa con disegni incisi sulla parete che ci richiamano alla topografia del luogo e che si sommano alle parole come le chiavi di lettura della visione del tempietto irraggiungibile.