1982 – trani e serpentina, cemento
Nel parco di Celle Morris sceglie un piccolo prato in declivio per costruire la sua opera che, attraverso il gioco delle fasce bianche e verdi, fa riferimento all’architettura delle chiese romaniche toscane. Chi si addentra nel percorso, stretto e obbligato, avverte uno strano disagio percettivo dovuto a quelle righe che, inizialmente comprensibili, si deformano a causa del continuo saliscendi a cui sottopone il percorso. Anche la geometria dell’opera non è immediatamente percepibile, si tratta infatti di un triangolo equilatero, forma decifrabile solo da una visione dall’alto.