1996 – marmo, acqua
Il titolo Iperuranio si riferisce alla teoria platonica delle forme. Nagasawa ha scelto una piccolissima radura lungo il sentiero che dalla Cascina Terrarossa scende verso il lago grande. Usando enormi blocchi di marmo bianco di Carrara, disegna le pareti alte e squadrate di un giardino Zen sopra le quali scorre un piccolo tetto/gocciolatoio triangolare in marmo rosso di Verona. Chi segue l’itinerario del parco incontra le mura bianche avendo, come prima sensazione, quella di essere chiuso fuori da una struttura segreta. Il suono di una cascata d’acqua, invece, invoglia il visitatore a girare intorno alla struttura per scoprire l’angolo più nascosto. Qui le mura si allargano per permettere l’ingresso alla stanza di meditazione aperta al cielo. L’entrata è segnata dall’incrociarsi di due getti d’acqua che cadono nella vasca in marmo verde. Per guadagnarsi l’ingresso occorre passare sotto la cascata, intesa come un momento di purificazione. Giunti all’interno della stanza, ci si trova in uno spazio bianco perfetto segnato sul pavimento da alcune linee ad intarsio in marmo giallo di Siena.