1982 – legno, ferro, acciaio, terracotta, cemento
In una piccola vallata che attraversa il cuore del parco, l’artista ha allestito un percorso per due persone che segue l’andamento di un piccolo ruscello. Una scala in legno e un’altra in ferro, separate tra loro da diversi metri di distanza, scendono verso valle fino a incontrarsi. Da scale si trasformano in linee percorribili mantenendo invariato il materiale di cui sono composte e continuando parallelamente il loro cammino, l’una a fianco dell’altra, fino a giungere ad una piattaforma con un sedile per la sosta. Proseguendo lungo il percorso, i materiali si scambiano i ruoli, il ferro passa dalla parte del legno e viceversa, fino a giungere e penetrare insieme all’interno di una specie di rifugio idilliaco: una vasca a forma di cuore. La vasca accoglie l’acqua del ruscello prima che questa, transitando sotto l’arcata di un ponte, vada a precipitare in una sottostante cascata. Nel silenzio del sentiero prende voce l’eco dell’acqua che cade. Ferro e Legno sono i protagonisti di una storia d’amore.
Il percorso, con le sue incognite e disagi, l’avvicinarsi e l’allontanarsi delle parti, lo scambio dei ruoli, diventa metafora di una storia d’amore e il ruscello, che corre lungo tutto il tragitto, è assunto quale paradigma della vita e dei suoi eventi. Per portare a termine la sua opera, Trakas ha voluto compiere un’esplosione con una carica di dinamite installata nella vasca a forma di cuore perché, come egli a buona ragione sostiene, “non c’è amore senza una esplosione”.