2000 – fibra di vetro, cavi di acciaio
All’interno di una piccola legnaia davanti alla Cascina Terrarossa, Morris ha installato 8 “orci” in fibra di vetro di cui solo uno appoggiato a terra. Tutti gli altri, appesi al soffitto con diverse inclinazioni, fluttuano sollecitati dal vento all’interno dello stanzone aperto. Chi dall’ingresso luminoso s’addentra verso il fondo sempre più buio, deve camminare fra gli orci. L’esperienza ha interessanti similitudini col Labirinto, a causa del senso di spaesamento che genera. Solo dal fondo del vano si riesce a recepire il gioco di trasparenze creato dalla poca luce naturale che filtra dall’alto, animando i giganteschi contenitori. La forma degli oggetti deriva sia dai grandi recipienti per l’olio d’oliva, tuttora presenti nello storico frantoio di Celle, che da antiche urne funerarie che Morris ha potuto osservare in alcuni musei siciliani durante un viaggio compiuto immediatamente prima della realizzazione dell’opera.