1987 – legno d’ulivo, bronzo, acciaio corten
L’imponente figura creata dall’artista, di oltre cinque metri d’altezza, è messa in diretto rapporto con l’antica ghiacciaia naturale, uno spazio drammatico per la sua ampiezza e profondità. Questo grande vuoto a forma conica sottolinea le energie telluriche di Daphne, vista non più come delicata ninfa ma come forza della natura, quasi una gigantessa minacciosa e, al tempo stesso, protettiva del luogo. L’artista ha adattato così bene i materiali, apparentemente non amalgamabili tra di loro, che l’assemblage conferisce alla figura la morbidezza propria del tessuto organico. A seconda dell’intensità della luce naturale che riceve, la figura in alcuni momenti è vagamente visibile, quasi un miraggio, mentre in altri si mostra con tutto il suo vigore.