1982 – acrilico su legno, ferro verniciato
Una piccola camera di forma cubica al terzo piano della villa è trasformata in una gioiosa scatola animata da cartelli e da sagome dipinte e ritagliate, collocate dall’artista sulle pareti come un collage. Un burattino completo di fili e l’arredo fuori misura di un teatrino da pupi sembrano galleggiare allegramente sul muro.
Il lavoro prende spunto da una favola del libro Il barone rampante di Italo Calvino, del quale appare un brano trascritto sopra una tavola pittorica appesa nella stanza.
Nel 1989 Spoldi è nuovamente intervenuto nella stanza con l’apporto di un elemento scultoreo. La forma di colore rosso e nero richiama, con le sue esili linee, un biciclo storico. Collocata trasversalmente diventa un filtro quasi trasparente attraverso il quale si legge la performance dei burattini.