2009 – tecnica mista su telo e piombo/terracotta, piombo/ carbone sul muro
Dislocato in due stanze, l’intervento prende il titolo da un noto verso de Le Cid di Corneille.
Nella prima stanza due grandi tele rivelano la sfera celeste raffigurata da un sottile foglio di piombo intelato e solcata dalla geometria delle costellazioni e dalle combinazioni alfanumeriche che la NASA utilizza per denominare le stelle. Le geometrie sono ribaltate anche nella sfera terrestre, dove appaiono anche rovine architettoniche di antichi osservatori, istituendo legami che trasformano completamente il rapporto tra cielo e terra.
La stanza al piano superiore contiene una pila di libri di piombo sormontati e circondati da frammenti di vaso. Sulla parete lo scritto “Shevirah ha-kelim” proviene dalla Kabbalah ebraica e indica “la rottura dei vasi”: una catastrofe avvenuta per disarmonia degli elementi che fa espandere in modo caotico la luce e l’energia della Creazione. La scelta della terracotta all’interno dell’installazione tiene insieme la tradizione biblica e il disordine necessario alla creazione, quindi il passato e il futuro.