1990 – vetro, alluminio, bronzo
Il sito scelto dall’artista è un bacino, contenuto tra due colline e sovrastato da un ponte, dove scorre l’acqua che va ad alimentare il grande lago.
Al centro dello specchio e affioranti dall’acqua, sono collocati, a spirale, quarantuno coni in bronzo che sorreggono grandi lastre irregolari di vetro sulle quali sono state adagiate delle fasce in alluminio che disegnano dei cerchi concentrici. L’effetto visivo è quello prodotto da un sasso gettato in uno stagno che, a causa di un improvviso congelamento, perpetua la formazione dei cerchi concentrici.
Il lavoro trae ispirazione anche dal Codice Atlantico di Leonardo dove si fanno osservazioni sul comportamento dell’acqua.