1990 – corten
L’artista ha scelto una piccola conca appartata tra i bambù e i lecci che si raggiunge lasciando il viale e scendendo il sentiero fino in fondo. Ambientato al centro dello spazio, il lavoro in acciaio corten assume le sembianze di un marchingegno planato nel sito ma anche quelle di un enorme braciere sollevato su quattro zampe, fino quasi a voler raggiungere il livello del viale sovrastante. Visto da sopra rivela la forma voluta dall’artista, che è quella ispirata agli alberi e alla vegetazione quando sono piegati dal vento. Per chi invece discende dal viale, bisogna piegare la testa per entrare all’interno della scultura dove si viene accolti da un senso di gradevole protezione. Da qui la vista inquadra il cielo attraverso l’intrusione di qualche ramo che affacciandosi sembra volersi specchiare nel fondo.
È al tempo stesso una scultura, un’architettura e un elemento della natura.