COLLEZIONE GORI

Robert Morris

Robert Morris (Kansas City, Missouri, 1931– Kingston, New York, 2018)

Nel periodo 1982-2002 Robert Morris realizza diverse opere presso la Collezione Gori che sono documentate nel volume Un percorso verso il centro del nodo (edizioni Fattoria di Celle, 1995). Dopo aver terminato la lunga costruzione del Labirinto (1982), l’artista scrive a Giuliano Gori chiedendogli di poter tornare a Celle per svolgere, concentrato e in isolamento, una nuova ricerca. Riceve come atelier una stanza al primo piano della fattoria, dove lavora intensamente alle prime cornici in bronzo – lasciate vuote al loro interno – che saranno intitolate Psicomachia (1984). Una visita a Celle con la famiglia nel 1993, fa scaturire una catena di progetti che prenderanno forma durante i ripetuti soggiorni svolti dall’artista fino al 2000. In questo arco di tempo Morris completa i pannelli all’interno delle cornici, realizza due altre installazioni nella fattoria e nel parco, completa la stanza dei Feltri a Casapeppe ed espone la mostra personale Tempora Caeca (1995) a Casapeppe.

Negli stessi anni partecipa anche ad alcuni progetti di arte pubblica curati da Giuliano Gori: il padiglione emodialisi dell’Ospedale del Ceppo di Pistoia (2006), un’opera per il Parco della Padula di Carrara (2001) e il nuovo assetto presbiteriale del Duomo di Prato. L’intensità e la varietà del lavoro svolto da Morris a Celle e nei dintorni, insieme all’affettuoso legame con Giuliano Gori, portano i due amici a valutare l’opportunità di accogliere l’archivio dell’artista a Celle che purtroppo non si realizzerà.
«Gori seguì la costruzione [del Labirinto] con una preoccupazione che confinava nel puro fanatismo. Nessuno dei miei progetti è mai stato costruito con una tale cura e rigore». Robert Morris in Un percorso verso il centro del nodo, edizione Fattoria di Celle, Santomato (PT), 1995, p.13.