COLLEZIONE GORI

Richard Serra

Richard Serra (San Francisco, 1938 – )

Richard Serra è tra i primi artisti invitati a lavorare a Celle nel 1981. Al suo arrivo esplora il parco dove trova, davanti alla Cascina Terrarossa, un ripido pendio libero da vegetazione e di forma quasi rettangolare. Il primo sopralluogo avviene in movimento: camminando energicamente l’artista percorre l’intera area, scattando molte polaroid. Poco dopo rivela le prime intenzioni: «Non lavorerò col ferro. Qui non sono contro nulla o nessuno. Qual è la pietra locale, questi strati grigi che vedo dappertutto?».

Così, nel gennaio 1982, visita la cava di pietra serena a Firenzuola dove trova una vena abbastanza grande da generare otto blocchi con le stesse caratteristiche e che misurano all’incirca 213cmx147cm x 147cm. Nel frattempo, per completare l’opera a Celle, l’artista rimanda un’importante mostra personale al Centro Pompidou a Parigi, rischiando di perdere la commissione. Una volta che le maestranze dalla fattoria preparano le otto fondazioni nei punti precisamente rilevati del campo, tutto è pronto per montare l’installazione, processo che si rivela difficile poiché il ripido terreno non permette l’uso delle autogru lungo tutta l’area. Dopo l’inaugurazione a Celle del giugno 1982, Serra è libero di riprendere la commissione per Parigi dove, l’anno successivo, insieme alla mostra monografica, nasce anche la celebre opera Clara Clara per Place de la Concorde.

Nel 2022 l’opera della Collezione Gori, fino ad allora conosciuta col titolo Open Field Vertical Elevations, viene rinominata dall’artista Colombino di Firenzuola, in onore del materiale utilizzato. «Per essere efficace il mio lavoro si deve svincolare dal contenuto preesistente del luogo. Un metodo per giungere al contesto esistente, e quindi di cambiare il contenuto,è passare attraverso l’analisi e l’assimilazione di componenti specifiche: limiti, bordi, edifici, sentieri, strade, l’intera fisionomia del luogo. L’ambiente è ulteriormente definito, non ripresentato». Richard Serra in Arte Ambientale, ed. Umberto Allemandi & C., Torino, 1993, p.352.

Opere dell’artista

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