Gilberto Zorio (Andorno Micca, 1944 – )
Nel 1982, al terzo piano della Villa Celle, in una stanza caratterizzata da tre porte di ingresso e solo due ampie pareti, Gilberto Zorio continua la sua riflessione sul dinamismo della materia che compone l’opera d’arte e decide di riunire qui due esemplari che rappresentano altrettanti periodi della sua produzione. Decide subito di includere un’opera realizzata negli anni Sessanta e intitolata Pelli di mucca con resistenza, dove una materia grezza appesa alla parete ospita un filo incandescente che ne fuoriesce, come se nell’esporre l’origine dell’energia insita nelle pelli l’artista voglia portare una potente minaccia al centro della stanza.
Sulla superficie e all’interno della parete di fronte si estendono le cinque punte della Stella incisa con la fiamma ossidrica: un disegno in tre dimensioni modellato da una fonte energetica, sempre incandescente, che imprime con forza ardente il segno sul supporto. Il visitatore osserva la traccia della fiamma passata sulla malta dove il calore genera la fusione di elementi minerali, creando zone ricche di effetti vitrei.