COLLEZIONE GORI

Gianni Ruffi

Gianni Ruffi (Firenze, 1938 – )

Negli anni settanta la Scuola di Pistoia, attraverso l’arte Pop di Roberto Barni, Umberto Buscioni, Adolfo Natalini e Gianni Ruffi, porta un rinnovamento al territorio dove si situa la Fattoria di Celle. Nel 1982 Giuliano Gori include Ruffi tra i primi artisti ad eseguire un intervento di arte ambientale al piano attico della Villa. L’artista si inserisce in una piccola stanza quasi cubica, caratterizzata da un soffitto azzurrissimo incorniciato da decorazioni floreali risalenti a fine Ottocento. Un’ampia finestra apre a sud e domina la vista sul giardino all’italiana sottostante. Sono i connotati di campagna e natura a suggerire all’artista di focalizzarsi sulle presenze naturali, anzi universali: decide infatti di catturare, all’interno della stanza, il Sole e la Luna.

Ruffi inizia il lavoro con la costruzione della pedana in legno grezzo che occupa la maggior parte dell’area del vano e funge da base al marchingegno. Col linguaggio ironico che caratterizza la sua opera dà vita a una comune trappola per topi di campagna, ingigantita fino a raggiungere tre metri di altezza, per accomodare i corpi celesti. Terminata la prima falegnameria, l’artista passa al piegamento delle barre di ferro per creare la “bocca” della trappola, montata come apice della struttura, una volta che anche i sei sostegni verticali in ferro sono ognuno al proprio posto. La trappola è delimitata da sbarre orizzontali, la cui trama a ferri larghi permette al visitatore di verificare la reclusione dello spicchio giallo della luna, che si abbassa dall’entrata della trappola fino al pavimento, e degli incontenibili raggi arancioni del sole, che si allungano come serpenti per cercare una via di fuga.
«La confinante Pistoia è presente con Gianni Ruffi, un artista che documenta molto bene il passaggio da una condizione di Pop Art, intenta a celebrare gli oggetti di consumo, le immagini stereotipate dei nostri giorni, a una condizione più aperta e dinamica rivolta invece a visualizzare sottili e ardui processi mentali» R. Barilli, “Una perfetta armonia tra interno ed esterno: la presenza degli artisti italiani nella Fattoria di Celle” in Arte ambientale, Umberto Allemandi & Co., Torino, 1993, p.16.

Opere dell’artista