COLLEZIONE GORI

George Trakas

George Trakas (Québec City, 1944 – )

Già presente a Documenta 6 di Kassel nel 1977, George Trakas figura nella rosa dei primi artisti invitati a Celle nel 1981. Passando lateralmente rispetto al sentiero del parco, per esplorare i terreni non attraversati solitamente, l’artista si imbatte in una zona scoscesa dove scorre un ruscello. Seguendo il corso dell’acqua scova forme arboree e conformazioni del terreno che gli suggeriscono di costruire qui il suo personale Sentiero dell’amore. Dall’idea passa subito alla realizzazione e, fornitosi di tavole di legno e ferro sotto forma di longarine e altri formati, si mette a lavoro per saldare i componenti ferrosi e comporre le parti in legno, addirittura munendosi di una luce da testa da minatore per proseguire il lavoro dopo il tramonto.

Mentre il sentiero sta prendendo forma all’interno del bosco, l’artista coinvolge il committente in una riflessione sul piccolo stagno a forma di cuore che deve fungere da culmine del percorso. Trakas non solo vuole scavare la terra per formare un bacino d’acqua ma desidera generare al suo interno un’esplosione in nome del concetto “non c’è amore senza esplosione”. Vista l’insistenza, Giuliano Gori si dedica personalmente alla soluzione dell’insolita richiesta. I primi anni Ottanta sono ancora gli anni di piombo e riuscire ad ottenere i permessi per una detonazione, seppur controllata, risulta molto complicato. Alla fine si trova una soluzione che include la supervisione di alcuni artificieri e la data prevista per “l’esplosione” coincide con la presenza a Celle di una squadra di operatori televisivi tedeschi, entusiasti di filmare questa fase straordinaria del lavoro di Trakas. Allontanate le telecamere a distanza di sicurezza, gli artificieri danno il via allo scoppio che libera una grande quantità di acqua dal sottosuolo. L’artista esprime la sua gioia prendendo per mano la figlia, ancora bambina, per un ballo celebrativo e scatenato sotto l’acqua. Prima di ripartire per l’America col padre, la figlia promette alla famiglia Gori di ritornare in futuro a Celle: ha già l’idea di sposarsi presso il luogo dell’amore creato dal padre. Una promessa senza scadenza che attendiamo con gioia.
«Il legno rappresenta la donna, il ferro l’uomo. Il loro passaggio nel tempo, attraverso la valle comincia dai gradini e finisce nello stagno a forma di cuore. Comunque la fine di questo percorso singolare non vuole significare la morte ma forse la testimonianza di un atto di passione. Il passaggio, dalla base dei gradini fino al cuore, può essere avvertito come il procedere della vita della coppia dalla nascita fino alla vecchiaia. I dettagli strutturali lungo il sentiero raccontano le fasi della vita: giovinezza, adolescenza, corteggiamento e matrimonio. Muoversi insieme sottobraccio conquistando forza, indipendenza e saggezza». George Trakas in Arte Ambientale. Fattoria di Celle, Collezione Gori, Gli Ori, Pistoia 2008, p.395.

Opere dell’artista

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