Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, 1938 – )
All’inizio degli anni ’80 Giuliano Gori estende il primo invito a Daniel Buren che, a causa dei progetti già in corso, è impossibilitato a partecipare all’esperimento che sta nascendo sulle colline di Santomato. Vent’anni dopo i due uomini si incontrano al Festival dei Due Mondi di Spoleto, e questa volta i tempi sono giusti e Buren arriva a Celle nel 2004. Sceglie un sito adiacente al parco e all’uliveto: uno spazio recintato che un tempo ha ospitato un campo da tennis ormai in disuso. Dello spazio preesistente l’artista conserva la recinzione esterna e gli alti pali per l’illuminazione notturna, limitandosi a sostituire le luci con degli specchi tondi orientati verso l’opera in modo che ognuno rifletta una prospettiva isometrica della sua struttura. L’artista ha seguito la costruzione del progetto in tutte le sue fasi, rallentata da due tempeste di vento che hanno danneggiato il cantiere.