COLLEZIONE GORI

Dani Karavan

Dani Karavan (Tel-Aviv-Yafo, 1930 – Tel-Aviv-Yafo, 2021)

Nel 2007 Giuliano Gori inizia la stesura di un testo sulla creatività dell’amico Dani Karavan, prolifico artista che pone i temi della convivenza pacifica, dei diritti dell’uomo e della comunicazione della conoscenza al centro della sua opera. Il collezionista definisce la sua ricerca “la cronaca informale di un testimone di cui le vicende, iniziate con un fortuito incontro alla Biennale di Venezia del 1976, si sono spesso intrecciate con quelle dell’artista fino ad incidere e caratterizzare un percorso comune”. Il libro esce un anno dopo col titolo Dani Karavan: una vita site specific (Gli Ori, Pistoia, 2008) e documenta 47 progetti dell’artista eseguiti in tutti i continenti. Sono presenti anche i cinque realizzati per Giuliano Gori in Toscana e quello a Napoli alla Città della Scienza. Seguiranno altri progetti di Karavan in Toscana, per il padiglione emodialisi dell’Ospedale del Ceppo di Pistoia (1996) e per il Parco della Padula (2002).

Gerusalemme città della pace, opera temporanea posta al centro del padiglione israeliano concepito per la Biennale di Venezia del 1976, sarà recuperata e portata nello stesso anno a Celle come segnale tangibile e permanente della fraterna amicizia fra il collezionista e l’artista. Il rapporto affettuoso tra i due si svolge negli anni con reciproche visite compiute tra Celle e Firenze (dove la famiglia Karavan ha vissuto tre anni) e le numerose città dove l’artista si è trovato a creare imponenti opere di arte pubblica: Tel Aviv, Parigi, Norimberga, Berlino.
«Dani Karavan ha avuto un ruolo decisivo anche nell’avvio del progetto arte ambientale alla Fattoria di Celle… non perdeva occasione per sollecitarmi la realizzazione del progetto che lui stesso, dal momento che ne era venuto a conoscenza, aveva pienamente condiviso… La realizzazione di un’opera ambientale di Dani Karavan era fin troppo scontata. L’amicizia e l’intesa sull’iniziativa erano già ben consolidate ma, quando si trattò di definire la scelta dello spazio e dei materiali da adottare, Karavan assunse la massima professionalità. Durante l’esecuzione della Linea 1-2-3 i nostri incontri si intensificarono, dandomi la possibilità di apprezzare la sua conduzione del lavoro e soprattutto il rispetto e la disponibilità dimostrata nei confronti dei colleghi presenti». Giuliano Gori in Dani Karavan: una vita site specific, ed Gli Ori, Pistoia, 2008, p.97.

Opere dell’artista

 

Gerusalemme città della pace

 

 

La cerimonia del tè

 

 

Linea 1-2-3+4+5

 

Per altre info: