COLLEZIONE GORI

Beverly Pepper

Beverly Pepper (1922, New York – 2020, Todi)

Nel parco, davanti alla Casina del Tè, scende un campo erboso a forma di grande conca dove, fino agli anni ‘80, era presente un maestoso albero che dominava lo spazio. Fin dal suo arrivo a Celle, Giuliano Gori immagina per questo spazio un teatro all’aperto, tant’è che ha messo off-limits a possibili interventi artistici questa area del parco. Del potenziale del sito parla spesso col paesaggista Pietro Porcinai che immagina alcune fantasiose soluzioni, fra cui un progetto per schermare meccanicamente l’area dalla luce solare. Più volte il nome di Beverly Pepper viene citato nel corso delle conversazioni tra Gori e Porcinai e nel 1985, a seguito della caduta dell’albero centrale, i tre interlocutori si incontrano. Pepper è l’unica, insieme ad una sola altra artista, a cui è stato assegnato uno spazio direttamente dal committente. 

Nel frattempo, però, Pietro Porcinai muore e Pepper, a due anni di distanza dal loro incontro, inizia le intense fasi di progettazione dell’opera, tutte documentate dai numerosi disegni conservati nell’Archivio della Collezione. Facilitata dalla sua residenza in Umbria, l’artista compie molti sopralluoghi per seguire il cantiere e invita Giuliano Gori a raggiungerla alla fonderia di Frosinone con la quale collabora. Qui viene eseguita la fusione dei bassorilievi in ghisa utilizzati per le “quinte” e per gli Elementi del muro, attualmente appesi sulla parete esterna del bowling/bookshop. Il termine per la costruzione del progetto viene posto in coincidenza della festa per i dieci anni di apertura al pubblico della Collezione Gori. Il 27 giugno 1992 inaugura lo Spazio Teatro Celle con la performance L’Ora alata Wandererphantasie di Daniele Lombardi, per la quale Pepper disegna le scene e i costumi. Al grande lavoro verrà dedicato un volume col testo critico di Robert Hobbs: Beverly Pepper alla Fattoria di Celle (ed. Umberto Allemandi & co., Torino, 1998).
«È mia opinione che l’approfondita conoscenza da parte di Pepper delle architetture sacre abbia influenzato le tappe dello Spazio Teatro Celle . Si potrebbe dire che restituisce vigore all’idea antica del teatro come un luogo sacro, fornendo una serie di soglie di comprensione o di livelli di consapevolezza attraverso i quali gli spettatori assumono il ruolo di pellegrini. Il sacro viene preannunciato dalle colonne gemelle, chiamate dall’artista” Precursor Columns”, che hanno una funzione simile al cancello del teatro antico». Robert Hobbs in Beverly Pepper alla Fattoria di Celle, Umberto Allemandi & co., Torino, 1998, p.25.

Opere dell’artista

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