Aldo Spoldi (Crema, 1950 – )
In cima alle scale del piano nobile della Villa, alcune opere ambientate suggeriscono momenti performativi di musica e di pittura. Per accedere nell’ala est si attraversa il pianerottolo dove sono allestite, e la prima stanza che si incontra ospita la Commedia pittorica di Aldo Spoldi, opera del 1982.
Calandosi nel ruolo di produttore, regista e burattinaio, Spoldi applica in rilievo alle pareti alcuni pannelli di legno, dipinti per raffigurare un goffo burattino e dei mobiletti sghembi, come se la stanza fosse solita ospitare spettacoli di marionette fai-da-te. Nell’angolo sopra la composizione scorre uno scritto/strillone che annuncia uno spettacolo stravagante con prove muscolose di forza, meravigliosa equitazione, gare atletiche eccezionali e dimostrazioni mirabolanti di tiro a segno. Questa composizione ricorda le fiere itineranti di provincia oltreché un brano tratto da un testo classico del Novecento: Il barone rampante di Italo Calvino, di cui Spoldi estrae il paragrafo sull’incontro più magico fatto dal giovanotto che si ritira a vivere sospeso da terra.