1981 – acciaio inox
In occasione della grande retrospettiva di Melotti tenuta al Forte Belvedere nel 1981, l’artista ha voluto realizzare, in grandi dimensioni, alcune composizioni storiche per poterle sistemare sui terrapieni che si affacciano sulla città. La delicatezza e la trasparenza delle opere rendeva il confronto tra le sculture e l’ambiente cittadino particolarmente efficace ma sorse, a conclusione dell’evento, un problema relativo al futuro di questi pezzi. Dalla consultazione con Giuliano Gori si decise di trovare una nuova sistemazione alla scultura Tema e Variazioni II, già predestinata al parco di Celle dove, nel frattempo, erano in fase di progettazione alcune delle opere ambientali che costituiscono la collezione. La scelta ricadde su uno specchio d’acqua presente vicino alla villa di Celle dove gli elementi che compongono l’opera si riflettono, offrendo un’immagine delicata e evanescente. L’insolita dimensione e la rigidità strutturale dell’opera avrebbero potuto allontanare la poetica dell’artista che, com’è risaputo, si basa soprattutto sul concetto della precaria instabilità. Al fine di riappropriarsi di questo principio l’opera ha trovato il suo giusto collocamento nel laghetto dove, specchiandosi, ottiene delle continue, quasi traballanti, vibrazioni visive. Le sfere, le catene e gli altri componenti mobili si muovono col vento creando lievi suoni che restituiscono la musicalità all’opera.
